Isola d'Ischia

Last Updated on Sunday, 18 December 2011 23:20
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Il Nome

Ischia dall'alto

Sebbene siano presenti testimonianze che documentano la presenza umana fin dal periodo neolitico furono i greci, e precisamente gli Eubei, i primi colonizzatori che nel 770 a.C. portarono sull'isola le prime forme di civiltà organizzata denominandola Pithecusa; dall'isola, probabilmente la prima colonia della magna grecia in Italia, si spinsero in seguito a conquistare la costa e fondarono Cuma e Neapolis. Il nome secondo l'autore latino Plinio, deriverebbe daiPhitoi, i vasi costruiti dai greci, mentre secondo Xenagora, da Phitekoi, in greco scimmie, in riferimento ai cercopi mitiche creauture antenate dell'uomo; tuttavia la prima teoria risulta, da un punto di vista archeologico, più convincente, in considerazione della fiorente attività ceramica attestata nell'isola fin nelle prime fasi della sua esistenza. Il reperto più noto e significativo di quest'epoca è sicuramente la coppa di Nestore (esposta al Museo Archeologico di Pithecusa), importata da Rodi, rinvenuta in una tomba della necropoli, su cui è stato inciso in alfabeto euboico un epigramma in tre versi che allude alla famosa coppa di Nestore descritta nell’Iliade.

In epoca romana l'isola divenne centro di attività commerciali e manifatturiere, che esistevano non solo in epoca greca a Pithecousae (nella zona di Lacco Ameno), ma anche a Carta Romana e l'insediamento prese il nuovo nome di Aenaria: anche qui gli storici sembrano convergere su due teorie una facente capo ad Enea, considerato di passaggio sull'isola, l'altra in riferimento ad aenum che significava bronzo, o più in generale metallo, a conferma della fiorente attività metallurgica che caratterizza il nuovo centro.

Il nome attuale dell'isola è risalente ai primi decenni del IX secolo, infatti compare per la prima volta nell'anno 813 in una lettera inviata da Papa Leone III a Carlo Magno come Iscla, tuttavia l'etimologia di questo nome è ancora più incerta di quelli precedenti.

 

Il Territorio

Sant'Angelo - Serrara Fontana

Ischia è un'isola di origine vulcanica situata nel golfo di Napoli a poca distanza dalle isole di Procida e Vivara, ha una superficie di circa 46 Kmq con ben 36 Km di coste; il monte Epomeo, alto 787 metri, situato nel centro dell'isola, è il rilievo principale, meta di molte escursioni offre una vista spettacolare. L'attività vulcanica ad Ischia è stata generalmente caratterizzata da eruzioni non molto consistenti e a grande distanza di tempo; tale attività ha permesso la formazione di notevoli quantità di tufo verde, caratteristico dell'isola. Dopo le eruzioni in epoca greca e romana, l'ultima è avvenuta nel 1301 nel settore orientale dell'isola con una breve colata giunta fino al mare.

Sull'isola ci sono 6 comuni (Ischia, Casamicciola, Lacco Ameno, Forio, Barano, Serrara-Fontana) con 5 porti turistici di cui 3 anche commerciali; sono presenti circa sessantamila abitanti; oltre al mare e alle coste sono presenti anche 700 ettari di bosco di castagno ceduo nei quali si possono trovare dei porcini molto saporiti e le caratteristiche case di pietra scavate nel tufo verde, a sud-ovest dell’isola, tipici ricoveri per sfuggire all’attacco dei pirati.

Il castello - Ischia Ponte

A Ischia sono presenti tantissimi luoghi incantevoli che meritano di essere visitati: uno dei più famosi è sicuramente il Castello Aragonese, fortificazione che sorge su un isolotto di roccia posto sul versante orientale dell'isola, alto circa 113 m sul livello del mare è collegato per mezzo di un ponte in muratura ad Ischia Ponte; geologicamente la struttura sorge su una bolla di magma che si è andata consolidando nel corso di fenomeni eruttivi. La sua funzionalità è sempre stata quella di proteggere le eminenti personalità che vi hanno dimorato nel passato e di offrire riparo agli stessi abitanti dell'isola durante le varie incursioni nemiche. Un altro segno caratteristico è il Fungo, una originale formazione rocciosa, che si leva dal mare, dinanzi alla costa del comune di Lacco Ameno; un'altro ancora è il promontorio di Sant'Angelo a sud dell'isola, che affaccia sulla baia dei Maronti, la spiaggia più vasta caratterizzata da una sabbia granulosa e dalla presenza di fumarole con emissioni di vapore caldissimo. Nella zona di Forio, oltre alla spiaggia di Citara, è sicuramente da vedere la Chiesa del Soccorso, costruita a picco sul mare.

 

Le Terme

La spiaggia dei Maronti - Barano d'Ischia

Le acque dell'Isola d'Ischia sono conosciute ed utilizzate fin dai tempi antichi: ci sono tracce del loro uso per fini terapeutici gà sotto gli antichi Greci, i quali erano convinti che le acque delle terme del luogo potessero favorire la guarigione delle ferite tanto da condurvi i soldati feriti in guerra. I Romani le esaltarono come strumento di cura e relax attraverso la realizzazione di Thermae pubbliche ed utilizzarono sicuramente e proficuamente le numerose sorgenti dell'Isola anche senza fastosi insediamenti: nell'Isola infatti non sono state rinvenute imponenti vestigia di edifici termali probabilmente per le eruzioni vulcaniche ed i terremoti che frequentemente ne hanno violentemente scosso le balze. Per la verità a tutt'oggi si ritiene che molte sorgenti locali (ad esempio la fonte di Nitrodi) rechino benefici al corpo, tanto per la cura delle ferite quanto per lenire allergie ed altre patologie legate alla cute. Le Terme dell'isola rappresentano un forte richiamo turistico anche grazie alla valorizzazione cui sono state sottoposte: sono numerosi i parchi termali che sorgono sul territorio con una notevole varietà di piscine termali che sono in grado di cullare e si soddisfare anche i più esigenti.

 

Le Persone e il patrimonio Socio-Culturale

Il fungo - Lacco Ameno

La comprovata ospitalità ed accoglienza delle famiglie campane trova una forte espressione anche in questo magnifico scorcio di mar Tirreno: la gente ischitana, da sempre aperta alla conoscenza di coloro che decidono di visitare i luoghi dell'isola in rispetto ed armonia, trova conferma nelle numerose iniziative volte a promuovere la valorizzazione delle usanze del luogo, della sua cucina e dei suoi costumi; proprio in questo contesto, accanto ad altre associazini, ci facciamo promotori di tali tematiche.